“Come è difficile cambiare!” è una delle frasi che spesso sento affermare sia nel mio lavoro che nella vita quotidiana. Le persone oppongo resistenza al cambiamento perché “cambiare” spesso comporta un dispendio di energie, frustrazione e demotivazione se non si ottengono gli obiettivi desiderati. Sono d’accordo, cambiare non è mai facile in quanto implica modificare una serie di comportamenti che, per forza dell’abitudine, sono diventati automatici e parte integrante del nostro modo di agire e pensare. Eppure, nelle nostre vite affrontiamo molti cambiamenti: nuove tecnologie, nuove mansioni lavorative, trasferimenti di residenza, matrimoni, figli.
Chip e Dan Heath, autori del libro “Switch on. Come cambiare quando cambiare è difficile”, spiegano che decidere di cambiare è un po’ come “trovarsi” a guidare con razionalità un elefante sull’orlo di una crisi di nervi. In pratica, nel nostro cervello ci sono due sistemi indipendenti che lavorano in parallelo. Abbiamo il lato emotivo (l’Elefante), ovvero la parte istintiva, testarda e abitudinaria, che prova dolore e piacere. Poi c’è il lato razionale (la Guida), ovvero la nostra parte riflessiva o cosciente che spesso tende a giudicare, ad analizzare e a trovare tutti i problemi che potrebbero esserci nell’attuare il cambiamento. Solitamente i cambiamenti falliscono perché la Guida non sa tenere l’elefante sulla strada abbastanza a lungo per raggiungere la destinazione.
Di fronte ai problemi, di qualunque natura essi siano, si deve fare appello sia alla Guida, che si occupa della pianificazione e della direzione, sia dell’Elefante, che fornisce l’energia.
Se tuttavia si vuole veramente migliorare, bisogna avere una direzione chiara e precisa (un Percorso, com’è definito nel libro) su cosa si vuole cambiare. Provare a ragionare in modo semplice e concreto anziché fare riflessioni iper-analitiche che ci possono deviare dall’obiettivo e fanno perdere tempo. Idee chiare su quello che si vuole ottenere e intraprendere un percorso semplice e concreto fatto di piccoli traguardi. In questo modo, la nostra parte razionale (la Guida) non perderà la direzione verso l’obiettivo e saprà gestire al meglio la nostra parte emotiva necessaria per il raggiungimento dello scopo.
Ho imparato che non esiste un modo semplice o difficile per cambiare e che tutti possono cambiare, per quanto questo sembri difficile, basta conoscere quali passi percorrere.
Ecco cinque strategie che devi sicuramente fare per raggiungere qualsiasi obiettivo.
Spesso ci focalizziamo troppo su quello che vogliamo raggiungere ma senza considerare quello che siamo disposti a spendere in termini di sacrificio personale per arrivarci. Mi spiego meglio, tutti vogliamo vincere una medaglia olimpionica ma poche persone sono disposte ad allenarsi duramente e costantemente. Cerchiamo, quindi, di focalizzarci sullo sforzo concreto che siamo disposti a spendere quando scegliamo un obiettivo.
Se vogliamo cambiare qualcosa, dobbiamo concentrarci sulla ripetizione di azioni e, solo in questo modo, si possono creare e consolidare nuove abitudini.
Il problema è che, come abbiamo visto, spesso scegliamo le azioni sbagliate: troppo grandi, troppo impegnative, troppo poco misurabili, troppo vincolate a ispirazione o emozioni. Pertanto, una volta considerato lo/gli sforzi/o, chiediti:
Cosa devo fare ogni giorno/settimana per raggiungere il mio obiettivo?
Puoi fare una tabella settimanale in cui registrare le tue azioni e legarli ad un’abitudine consolidata ad esempio, se il tuo obiettivo è andare in palestra tre volte alla settimana, prepara tutto ciò che ti serve per la palestra la sera prima, così da avere tutto pronto e non tornare più a casa dopo il lavoro. Se hai deciso di utilizzare tutte le sere e tutte le mattine il filo interdentale, legalo alla tua solita routine di pulizia dei denti, potresti lasciale il filo interdentale vicino allo spazzolino, così da rendere l’azione più semplice possibile.
In breve, rendi davvero semplice la costruzione della nuova routine.
Avere troppi obiettivi contemporaneamente rischi di perdere energia, fiducia in te stesso e di non raggiungere nulla. Seleziona i tuoi obiettivi e non dire a tutto/i sì. Identifica le aree della tua vita in cui vorresti apportare dei cambiamenti e chiediti:
Quali sono i miei obiettivi?
Cosa desidererei che accadesse?
Potresti compilare una lista dei tuoi obiettivi (cerca di essere il più specifico possibile anche quando crei questo elenco) e, successivamente, cerchiare al massimo 5 obiettivi da portare avanti, quelli più significativi, lasciando stare gli altri ad un altro momento.
Gli studi condotti sull’argomento hanno dimostrato che porre attenzione ai tuoi progressi ti aiuta non solo a capire dove puoi migliorare ma anche a responsabilizzarti verso la strada del cambiamento. Non ti deve interessare il risultato, registrare i tuoi miglioramenti è il modo migliore per trovare la motivazione necessaria per andare avanti.
Prendiamo decisioni in base anche alle condizioni ambientali, ad esempio, se ti accorgi di avere una “leggera” dipendenza da cellulare, è difficile ridurre le ore di utilizzo se hai il cellulare accanto il letto, soprattutto, quando ti svegli. La prima cosa che farai quando aprirai gli occhi sarà proprio controllare il tuo smartphone.
E’ difficile avere delle nuove o buone abitudini se c’è un ambiente che ti frena e ti ostacola.
Pertanto, se vuoi dire basta alla dipendenza da cellulare, il mio consiglio è proprio di iniziare da questo piccolo gesto.
Ottimizza il tuo ambiente, ad esempio, puoi mettere sul comodino un bicchiere d’acqua.
“Non puoi obbligare te stesso a sentirti positivo ma puoi scegliere come agire, e se scegli giusto, costruirai fiducia in te stesso.”
Julien Smith