Siamo continuamente “bombardati” da una serie di luoghi comuni riguardo la professione dello psicologo, le sue competenze e alle persone a cui si dovrebbe rivolgere.
Frequentemente, vedo associare la figura dello psicologo al “medico dei matti”, tant’è vero che generalmente le persone preferiscono andare da un mental coach per sentirsi persone più “normali” e se consigli a loro di rivolgersi ad uno psicologo, ti senti rispondere «Non sono mica matto!».
Ho cercato di riassumere alcuni dei più diffusi luoghi comuni e pregiudizi che ruotano intorno allo psicologo:
1. Lo psicologo da consigli
(In realtà, sono i parenti e gli amici a consigliare!)
2. Lo psicologo manipola la mente
(Gli psicologi non sono dei santoni o dei guru a capo di sette)
3. Lo psicologo è un po' matto
(Sinceramente, non lo è più di qualsiasi altra persona o professionista. Si dovrebbe aprire un capitolo intero, ma è meglio che mi fermi qui.)
4. Dovrebbero andarci tutti
(Diresti la stessa cosa di un cardiologo?)
5. Chi si rivolge allo psicologo è matto o un debole
(Ma se hai la broncopolmonite, non ti rivolgi al tuo medico? Perché sei hai un problema di natura psicologica non ti devi rivolgere ad uno psicologo? Non è la stessa cosa?)
6. Non mi serve, ho amici e parenti che mi stanno vicino
(Bene, sono contento per te! Ma ricordati che gli amici fanno gli amici e non gli psicologi.)
7. Ti tiene in cura per anni
(La psicologia, come la medicina, ha fatto molti progressi. Alcuni specialisti, credono che per affrontare alcune problematiche ci vogliono anni e altri no. Prima di rivolgerti ad uno specialista, informati sul tipo di terapia!)
8. Sono anch’io un po' psicologo
(Diresti la stessa cosa di un elettricista? Solo perché riesci aggiustare un cavo della TV, non fa di te un elettricista.)
9. Io sono fatto così! Cambiare è impossibile!
(Tutto cambia continuamente anche se noi non ne siamo consapevoli!)
10. Ah! Sei uno psicologo?? Allora devo stare attento a quello che dico o mi analizzi.
(Lo psicologo non è un veggente e non ha poteri soprannaturali!)
11. Lo psicologo ti fa sdraiare e sul lettino e interpreta i sogni
(Ripeto, la psicologia è andata piuttosto avanti rispetto ai tempi di Freud. Ci sono tante forme di psicoterapia che non prevedono né il lettino e né l’interpretazione dei sogni)
La lista potrebbe essere infinita ma ritengo che sia più importante chiarire chi sia realmente lo psicologo, ovviamente, nulla di tutto ciò, e cosa lo differenzia dalle altre professioni.
CHI E’ LO PSICOLOGO?
Lo psicologo è un professionista che si è laureato in psicologia, frequentando un corso di studi della durata di 5 anni, che, dopo un tirocinio di un anno, ha superato l’esame di stato di abilitazione alla professione, iscrivendosi dopodiché all’Ordine degli Psicologi. Potrebbe essere il corrispettivo, in medicina, del medico di base.
Aiuta, attraverso colloqui e altri strumenti di valutazione, bambini, adolescenti e adulti a risolvere e/o gestire alcuni problemi legati alla loro vita quotidiana.
Colui che si rivolge allo psicologo lo può fare per diversi motivi, tra cui:
Conoscere meglio se stessi ed essere più consapevoli dei propri comportamenti;
Comprendere meglio le proprie scelte di vita;
Massimizzare le proprie performance individuali;
Stare meglio con se stessi e accrescere la propria autostima;
Gestire e riconoscere le emozioni, i vissuti e i significati con i quali interpreta il mondo;
Aumentare la propria flessibilità mentale.
Altre persone, si rivolgono per problemi più concreti, legati ad esempio all’insonnia, a problemi di natura non organica, per conflitti familiari, per liberarsi dei propri stati d’ansia e depressione, per superare paure, fobie e attacchi di panico, per problematiche alla sfera sessuale, per liberarsi da pensieri ossessivi e da condotte compulsiva, ecc.
Quindi se una persona va dallo psicologo non ha, necessariamente, una malattia mentale!
Recarsi dallo psicologo è sinonimo di intelligenza e amore per se stessi e per la vita. Spesso, si tratta solo di vincere ogni forma di pregiudizio e di non avere paura di chiedere aiuto.
“Prevenire è meglio che curare”
Come nelle patologie fisiche, si può andare incontro ad un peggioramento, se vengono prese sotto gamba, nello stesso modo anche il disagio psicologico può cronicizzarsi e consolidarsi e nel tempo portare a disturbi molto più grave e fastidiosi.
CHI E’ LO PSICOTERAPEUTA?
Lo psicoterapeuta può essere uno psicologo o un medico che, a seguito di una specializzazione della durata di almeno 4 anni, ha acquisito strumenti e metodi per intervenire in modo più mirato nel trattamento delle psicopatologie.
Il percorso di specializzazione prevede, parallelamente, un tirocinio da svolgere durante ciascun anno di corso e sotto la supervisione di uno psicoterapeuta.
CHI E’ LO PSICHIATRA?
Lo psichiatra è un medico, che concluso il suo percorso di studi in medicina si è specializzato in Psichiatria. Solo lo psichiatra, in quanto medico, può prescrivere psicofarmaci.
La formazione in psichiatria, non è considerata sufficiente per l’acquisizione di strumenti e metodi che vengono acquisiti in un percorso di specializzazione in psicoterapia e, pertanto, non potrebbe svolgere la professione di psicoterapeuta. Al contrario, gli psichiatri che hanno effettuato anche una specializzazione in psicoterapia, oltre al trattamento farmacologico possono proporre anche un percorso di psicoterapia.
CHI SONO I COUNSELOR E I COACH?
Il counselor svolge un’attività professionale il cui obiettivo è di migliorare la qualità di vita del cliente, rafforzando i suoi punti di forza e le sue capacità. Il counseling è uno spazio di ascolto e riflessione nel quale la persona può essere aiutato in un MOMENTO di difficoltà, fasi di transizione e stati di incertezza CIRCOSCRITTI e DETERMINATI.
In poche parole, i counselor sono dei professionisti della relazione d’aiuto e, attraverso colloqui di sostegno o di aiuto, si rivolgono a chi ha bisogno di aiuto per affrontare problemi relazionali o decisionali ma senza l’utilizzo di tecniche e metodologie di intervento proprie delle figure professionali sopracitate. Attraverso un breve percorso di autoconsapevolezza, il cliente può ritrovare sicurezza in se stesso e nelle proprie capacità.
Similmente al Counselour, il Coach significa semplicemente “allenatore” e si occupa di incrementare le risorse di singoli individui, gruppi o aziende attraverso l’ascolto e un intervento volto al potenziamento personale e al raggiungimento di obiettivi. Pertanto, la ricerca di obiettivi, il loro raggiungimento, il sostegno in un periodo di cambiamento, dovuto ad un cambio di lavoro, di città o ad un divorzio, è un lavoro che può essere fatto anche da un coaching.
In Italia le attività di Counseling e di Coaching NON costituiscono delle professioni regolamentate. A differenza degli psicologi, non sono richieste particolari lauree o livelli di specializzazione e, purtroppo, lo Stato non indica i requisiti minimi e non esiste alcuna normativa di riferimento.
Tuttavia, esistono alcuni percorsi formativi annuali, biennali e triennali in Counseling o Coach, a cui possono accedere anche psicologi e psicoterapeuti, che offrono alcuni strumenti efficaci per un maggior supporto emotivo e creare sicurezza nei loro clienti.
A mio avviso parlare di professionisti della relazione d’aiuto e non considerare l’infermiere come figura di riferimento è un errore. Vada a vederne il profilo professionale. Cordiali saluti
Buonasera Ale, la mia intenzione era quella di spiegare soprattutto la differenza tra psicologo e mental coach, due professioni che spesso si sovrappongono nel mondo del lavoro ma che in realtà sono distinte. Credo che la persona necessita di un intervento psicologico professionalmente qualificato ma rischia spesso di trovarsi esposta all’operato di altre figure che possono occuparsi soltanto di ambiti limitrofi a quello psicologico e non prevedono la garanzia di un controllo anche deontologico istituito per legge sul loro operato, come invece è previsto per gli psicologi o psicoterapeuti regolarmente iscritti all’albo. Infine, sono d’accordo con lei che l’infermiere è sicuramente una figura di riferimento come però molte altre figure professionali.Saluti
3 Commenti
Grazie per la spiegazione, molto chiara !
A mio avviso parlare di professionisti della relazione d’aiuto e non considerare l’infermiere come figura di riferimento è un errore. Vada a vederne il profilo professionale. Cordiali saluti
Buonasera Ale, la mia intenzione era quella di spiegare soprattutto la differenza tra psicologo e mental coach, due professioni che spesso si sovrappongono nel mondo del lavoro ma che in realtà sono distinte. Credo che la persona necessita di un intervento psicologico professionalmente qualificato ma rischia spesso di trovarsi esposta all’operato di altre figure che possono occuparsi soltanto di ambiti limitrofi a quello psicologico e non prevedono la garanzia di un controllo anche deontologico istituito per legge sul loro operato, come invece è previsto per gli psicologi o psicoterapeuti regolarmente iscritti all’albo. Infine, sono d’accordo con lei che l’infermiere è sicuramente una figura di riferimento come però molte altre figure professionali.Saluti